Ogni diritto è frutto di un dovere compiuto (G.Mazzini)

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Credo ancora negli ideali, credo nell'importanza della memoria, delle radici, amo la mia città e faccio il possibile per valorizzarla. Sono anche un poeta dilettante ed un appassionato dell'arte, della pittura soprattutto. Sostengo l'associazionismo, sono un veterano della filatelia, disciplina in cui sono veramente esperto e pratico il collezionismo, che apprezzo in tutte le sue forme.


...Se volete conoscermi questo il mio Blog.


Benedetto Croce definì il collezionismo di francobolli come la nascita di una nuova scienza...Il francobollo è stato anche descritto come il mezzo di comunicazione più piccolo che ci sia:non conosce frontiere, nè distanze.

Per me i francobolli sono un tramite per conoscere la storia, la cultura e l'arte, sono un legame tra le generazioni.

mercoledì 15 ottobre 2008

Cartoline e Manifesti : Uberto Bonetti


Il manifesto del 1931 è così apprezzato che viene replicato senza modifiche anche negli anni che vanno dal 1932 al 1935

Ma il contributo di Bonetti alla cartellonistica del Carnevale non si limita a Burlamacco.

Nel 1937 firma un manifesto nel quale una maschera ha la forma di una vela stilizzata sul mare; l’anno successivo ecco un pagliaccio dal volto verde e rosso, mentre l’immagine del 1939 mostra un Pierrot festante con elementi della Viareggio marinara: una vela e un faro.














Nel 1940 Burlamacco riappare sul manifesto ufficiale e, per effetto di un montaggio fotografico sembra camminare sulla folla della sfilata. Burlamacco è solo, senza Ondina, ed è una macchia bianco-rossa in un’immagine bianco e nero.


Tra i manifesti di Bonetti nel dopoguerra, Burlamacco torna protagonista a intermittenza:

nel 1947/48 fa un balzo tra pineta, mare e spiaggia;

nel 1954 guida un corteggio di maschere variopinte, nel 1956 incede allegro su un’immagine stilizzata del corso;

nel 1967 viene scomposto dal suo autore in una serie di geometrie colorate, in una composizione grafica elegante e ricercata, sospesa fra neodadaismo e “pop-art”.


Nel 1968 un’altra immersione nelle correnti artistiche del tempo: Bonetti interpreta Burlamacco secondo i canoni della Optical Art, pure linee dinamiche danzanti, in una composizione cinetica che comprende una bagnante e un Pulcinella stilizzato.


Nel 1973, anno del Centenario del Carnevale, nuova superba trasformazione di Burlamacco, che sembra uscire dal manifesto.


Nel 1979 i Burlamacchi sono multipli e lanciano stelle filanti.


Nel 1981 Bonetti non cessa di stupire ed estrae dalla manica una nuova interpretazione della sua creatura: Burlamacco ha perduto il mantello e danza sulle onde; al suo fianco riappare Ondina, ma stavolta in un bikini ridottissimo.

Nel 1990 un’altra variante, l’ultima ideata dal maestro: Bonetti restituisce il mantello a Burlamacco, che avanza frontalmente, sorridente, portando nella mano destra una maschera.


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