Ogni diritto è frutto di un dovere compiuto (G.Mazzini)

Mi presento...



Credo ancora negli ideali, credo nell'importanza della memoria, delle radici, amo la mia città e faccio il possibile per valorizzarla. Sono anche un poeta dilettante ed un appassionato dell'arte, della pittura soprattutto. Sostengo l'associazionismo, sono un veterano della filatelia, disciplina in cui sono veramente esperto e pratico il collezionismo, che apprezzo in tutte le sue forme.


...Se volete conoscermi questo il mio Blog.


Benedetto Croce definì il collezionismo di francobolli come la nascita di una nuova scienza...Il francobollo è stato anche descritto come il mezzo di comunicazione più piccolo che ci sia:non conosce frontiere, nè distanze.

Per me i francobolli sono un tramite per conoscere la storia, la cultura e l'arte, sono un legame tra le generazioni.

martedì 28 ottobre 2008

Bozzetti Carnevale Viareggio 2009

CARRI DI PRIMA CATEGORIA

Bozzetti Carnevale Viareggio 2009

“Migranti”

di Alessandro Avanzini

Carro Grande - Avanzini


Affronta un tema assolutamente nuovo e delicato per il Carnevale di Viareggio il costruttore Avanzini: l’immigrazione clandestina. Una vera e propria emergenza dei nostri tempi che provoca, purtroppo, numerosi morti, come testimoniano le cronache quotidiane. La costruzione porterà in scena un gigantesco relitto, grande quanto la piattaforma del carro. Sulla parte anteriore una figura longilinea: rappresenterà una sorta di Caronte che traghetta la malconcia imbarcazione verso mete non definite. A bordo del relitto troveranno posto i figuranti che, con costumi e coreografie particolari, rappresenteranno lo stato d’animo dei migranti.


“Vedo, prevedo e stravedo”

di Massimo Breschi

Carro Grande - Breschi


La satira è quella politica, ma al centro del carro non c’è il governo di turno. La protagonista della costruzione è una gigantesca chiromante che, nel bel mezzo della bufera politica tra il governo di centrodestra e quello ombra di centrosinistra, si mette a fare le previsioni sul destino dell’Italia. E le preveggenze sono tutt’altro che rosee. “Vedo l’Italia spezzata da mille problemi, vedo un paese condannato alla disperazione, vedo gli italiani in un grande calderone”, sembra dire la maga che non lesina critiche al “re” al comando che – dice – è “piccolo, nudo e se ne infischia” del regno.


“Il potere logora chi non ce l’ha”

di Gionata Francesconi

Carro Grande - Breschi


Il titolo prende in prestito una frase diventata celebre detta dal politico più attivo del Belpaese: Giulio Andreotti. Il divo Giulio, dopo anni di oblio torna ad essere assoluto protagonista di una costruzione allegorica. E Gionata Francesconi, l’autore del carro, torna a cimentarsi nella satira politica, dopo alcuni esperimenti di diversi anni fa. Ma perché prendersela con il sette volte presidente del Consiglio? Perché “lui c’è ancora”. “E’ nascosto dietro mucchi di vecchi mobili, sedie, specchiere, armadi e tanti altri orpelli”, ma c’è ancora, ammonisce il costruttore. Come per dire: sono trascorsi tanti anni dal suo ultimo incarico, si è passati dalla Prima alla Seconda e anche alla Terza Repubblica, però, lui, è sempre lì. “Ma è vero o un clone?” viene da domandarsi.


“Quelli che ben pensano… per gli altri”

di Gilbert Lebigre e Corinne Roger

Carro Grande - Lebigree Roger


Oche e torri. Un’accoppiata inedita sul carro proposto dalla Compagnia del Carnevale. La costruzione vedrà sfilare giganteschi manufatti circolari, vere e proprie torri, di accumuli di oggetti, innalzate da personaggi senza identità, replicanti di se stessi, che, offuscati dall’oblio del consumismo pensano solo all’aumento del volume delle torri. Sulle pareti di queste costruzioni, tanti occhi in bassorilievo e oggetti di varie forme e dimensioni. In cima alle torri si agiteranno manichini fatti di cartapesta e di materiale riciclato. Oltre ad essi diverse sculture di personaggi intenti a guardare la tv. In mezzo a questo scenario irrompe un curioso branco di oche starnazzanti, pronte a beccare tutto quello che trovano. Anche per questa costruzione dei coniugi Lebigre ci sarà la collaborazione degli studenti dell’Istituto d’Arte “Stagi” di Pietrasanta.


“L'isola misteriosa”

di Franco Malfatti

Carro Grande - Malfatti


Oche e torri. Un’accoppiata inedita sul carro proposto dalla Compagnia del Carnevale. La costruzione vedrà sfilare giganteschi manufatti circolari, vere e proprie torri, di accumuli di oggetti, innalzate da personaggi senza identità, replicanti di se stessi, che, offuscati dall’oblio del consumismo pensano solo all’aumento del volume delle torri. Sulle pareti di queste costruzioni, tanti occhi in bassorilievo e oggetti di varie forme e dimensioni. In cima alle torri si agiteranno manichini fatti di cartapesta e di materiale riciclato. Oltre ad essi diverse sculture di personaggi intenti a guardare la tv. In mezzo a questo scenario irrompe un curioso branco di oche starnazzanti, pronte a beccare tutto quello che trovano. Anche per questa costruzione dei coniugi Lebigre ci sarà la collaborazione degli studenti dell’Istituto d’Arte “Stagi” di Pietrasanta.


“E… lecca… lecca… la vacca mangiò il vitello”

di Alfredo Ricci

Carro Grande - Ricci


La costruzione è una pungente satira sulla situazione economica, oltre che politica, dell’Italia. Al centro del carro è posizionata una enorme vacca che rappresenta la nostra Repubblica. E’ lì sprofondata in una gigantesca e traballante poltrona dorata. Se ne sta con la lingua di fuori, protetta da due corazzieri. Avrebbe una gran voglia matta di leccare il proprio vitellino, che in questo caso rappresenta il popolo italiano, del quale però è rimasto solo lo scheletro penzolante. Non c’è più altro da leccare. Oggi – ammonisce il costruttore – dobbiamo pagare per qualsiasi cosa e il povero popolo italiano è ridotto all’osso.


“Tributo a Uberto Bonetti: cento anni da ricordare”

di Renato Verlanti e fratelli Bonetti

Carro Grande - Verlanti e Bonetti


La costruzione è un chiaro e doveroso omaggio al papà di Burlamacco. Ma non solo, perché il carro vuole rendere il giusto riconoscimento, anche attraverso la cartapesta, all’abile futurista e caricaturista quale fu Uberto Bonetti. L’artista ha lasciato indubbiamente alla città un grande patrimonio. Il carro vuole riassumere, come solo una costruzione allegorica può fare, questa grande realtà artistico-culturale.

FONDAZIONE CARNEVALE VIAREGGIO

http://www.viareggio.ilcarnevale.com/

domenica 19 ottobre 2008

Richiesta di bozzetti per realizzare 5 cartoline ..............

A tutti gli artisti Versiliesi e a quelli che lo conoscono


OGGETTO : "Pensando a Bonetti"

Richiesta di bozzetti per la realizzazione di cinque cartoline per il Centenario della Nascita.

Il Circolo Filatelico "Giacomo Puccini" di Torre del Lago - Viareggio (Lucca) intende realizzare nel prossimo mese di Gennaio una mostra per ricordare il Centesimo Anniversario della nascita del Maestro Uberto Bonetti.

Nell'occasione si rivolge a tutti gli artisti della Versilia e non solo perchè presentino un progetto di cartolina ispirandosi al Maestro, creatore della maschera di Burlamacco.

A tutti coloro che invieranno le loro opere sarà rilasciato un riconoscimento-ricordo.

I bozzetti dovranno pervenire al Circolo entro e non oltre il 30 Novembre 2008.

Ringhiaziamo anticipatamente coloro che potranno aderire.

per informazioni potete contattarmi:
Silvano PASQUALI
tel. 0584/32032

fax.0584/943493
email :
filatelicopuccini@gmail.com

ilblogdisilvano@gmail.com



giovedì 16 ottobre 2008

IL MANIFESTO UFFICIALE DEL CARNEVALE DI VIAREGGIO 2009

Un omaggio a Uberto Bonetti creatore di Burlamacco nel centenario della nascita e alla maestria dei maghi viareggini della cartapesta

Arnaldo Galli, decano dei carristi, firma il manifesto ufficiale del Carnevale di Viareggio 2009

Sarà Burlamacco il protagonista indiscusso dell'edizione 2009 del Carnevale di Viareggio, la maschera ufficiale del Carnevale di Viareggio creata da Uberto Bonetti nel 1931.



Nell'anniversario dei cento anni della nascita del suo ideatore, Uberto Bonetti la Fondazione Carnevale rende omaggio al pittore futurista e grafico viareggino con il manifesto realizzato da Arnaldo Galli che racconta, attraverso immagini e colori, la fonte di ispirazione per quella che dal 1931 diventerà la maschera ufficiale del Carnevale di Viareggio.






Arnaldo Galli, carrista tra i primatisti, oggi ottantaduenne che realizza carri dall'età di otto anni e che nella sua carriera di costruttore del Carnevale di Viareggio ha collezionato la cifra record di 20 premi, sintetizza nel suo manifesto l'dea che ha ispirato Bonetti, suo grande amico, nella creazione di Burlamacco. Bonetti, dice Arnaldo Galli, mi raccontava che l'idea del nome della maschera nasce dalla fusione di due parole del linguaggio cittadino, la "burla" carnevalesca e il Burlamacca, il canale che costeggia il molo della città, due simboli della storia di Viareggio.

mercoledì 15 ottobre 2008

Cartoline e Manifesti : Uberto Bonetti


Il manifesto del 1931 è così apprezzato che viene replicato senza modifiche anche negli anni che vanno dal 1932 al 1935

Ma il contributo di Bonetti alla cartellonistica del Carnevale non si limita a Burlamacco.

Nel 1937 firma un manifesto nel quale una maschera ha la forma di una vela stilizzata sul mare; l’anno successivo ecco un pagliaccio dal volto verde e rosso, mentre l’immagine del 1939 mostra un Pierrot festante con elementi della Viareggio marinara: una vela e un faro.














Nel 1940 Burlamacco riappare sul manifesto ufficiale e, per effetto di un montaggio fotografico sembra camminare sulla folla della sfilata. Burlamacco è solo, senza Ondina, ed è una macchia bianco-rossa in un’immagine bianco e nero.


Tra i manifesti di Bonetti nel dopoguerra, Burlamacco torna protagonista a intermittenza:

nel 1947/48 fa un balzo tra pineta, mare e spiaggia;

nel 1954 guida un corteggio di maschere variopinte, nel 1956 incede allegro su un’immagine stilizzata del corso;

nel 1967 viene scomposto dal suo autore in una serie di geometrie colorate, in una composizione grafica elegante e ricercata, sospesa fra neodadaismo e “pop-art”.


Nel 1968 un’altra immersione nelle correnti artistiche del tempo: Bonetti interpreta Burlamacco secondo i canoni della Optical Art, pure linee dinamiche danzanti, in una composizione cinetica che comprende una bagnante e un Pulcinella stilizzato.


Nel 1973, anno del Centenario del Carnevale, nuova superba trasformazione di Burlamacco, che sembra uscire dal manifesto.


Nel 1979 i Burlamacchi sono multipli e lanciano stelle filanti.


Nel 1981 Bonetti non cessa di stupire ed estrae dalla manica una nuova interpretazione della sua creatura: Burlamacco ha perduto il mantello e danza sulle onde; al suo fianco riappare Ondina, ma stavolta in un bikini ridottissimo.

Nel 1990 un’altra variante, l’ultima ideata dal maestro: Bonetti restituisce il mantello a Burlamacco, che avanza frontalmente, sorridente, portando nella mano destra una maschera.


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